IMPERFEZIONE PERFETTA
La bellezza dell’imperfezione è il cuore della coscienza estetica del brand Anomisa, ed è un principio che si trova in tutta la produzione sia artistica che artigianale. Anomisa propone una piccola selezione di mobili del XIX, XX sec., rivisitati. La reinterpretazione di essi parte da una analisi soggettiva del loro valore, analisi che conduce alla valorizzazione delle peculiari imperfezioni, e che porta ad una superfetazione tra antico e contemporaneo.
Talvolta l’intervento consiste in un ripristino della tappezzeria, altre volte invece si interviene sanando parti danneggiate, o proponendo varianti colore inedite e sorprendenti.
Una vita così restituita, rende nuovamente funzionali questi oggetti e ne esalta la bellezza dell’imperfezione.
Così, come per i complementi d’arredo, anche la produzione di borse Anomisa nasce talvolta dallo studio di tipologie esistenti, reinterpretate e riviste attraverso la ricerca di materiali che non appartengono necessariamente al mondo della pelletteria. Oltre a stoccaggi di tessuti, pellami e passamanerie, manufatti in bronzo o in ottone diventano minuterie e decorazioni nel processo sperimentale, che fa di ogni borsa un pezzo unico. In comune tutti, complementi e accessori, hanno la scelta di un design che ha già di partenza una notevole coscienza estetica.
L’imperfezione perfetta è l’anima ed il valore dell’artigianato e del fatto-a-mano, che rende ogni pezzo significativo e irriproducibile.
il costante incidere del tempo
Il non-finito è espressione del work-in-progress, del continuo divenire, del costante incidere del tempo.
La ricerca di Anomisa si allinea con la visione del mondo, propria della cultura giapponese, conosciuta come wabi-sabi, che celebra l’imperfezione come fondamento di una bellezza autentica, valore che nasce dell’accettazione e dell’apprezzamento della natura imperfetta e impermanente di tutte le cose. Wabi pone l’accento sul valore dei difetti che si generano durante i processi di produzione, e che aggiungono unicità all’oggetto. Sabi invece è la bellezza dell’impermanenza di tutte le cose, evidenziata dall’usura e da visibili riparazioni.
“[Il wabi-sabi] nutre tutto ciò che è autentico, accettando tre semplici verità:
nulla dura, nulla è finito, nulla è perfetto.“
Richard R. Powel
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